(di Massimo Ammendola)
Roma, 31 gen (Velino) - Sorpresa dell’ultima ora da Palazzo Chigi. Dalla
presidenza del Consiglio arriva un’ordinanza firmata dal presidente del
Consiglio Romano Prodi che accorda agli impianti di smaltimento dei rifiuti in
Campania il regime agevolato del Cip6 per favorirne la realizzazione. Una
vistosa deroga rispetto a quanto previsto nella Finanziaria che aboliva questo
tipo di agevolazione per gli impianti alimentati dai rifiuti a meno di decreti
ad hoc firmati dal ministero dello Sviluppo Economico.
E se quest’ultima previsione poteva far sperare almeno Acerra, il
provvedimento annunciato oggi rimette in corsa anche le aziende interessate
alla costruzione del termovalorizzatore di Santa Maria La Fossa e dell’impianto
di Salerno, non ancora in cantiere e nemmeno autorizzati. L’ordinanza, che
prevede una deroga nella deroga, appare comunque tempestiva dal momento che
ancora una volta la gara che consente di completare il termovalorizzatore di
Acerra è andata deserta: troppo oneroso il contratto e poco sicuro per le
banche esporsi per coprire le uniche due cordate in lizza, la francese Veolià e
l’italiana A2A. Per il commissario Gianni De Gennaro non si tratta di un grosso
problema, perché, ha spiegato durante la registrazione della trasmissione Rai
Economix, pur non aiutando a “normalizzare la situazione, influisce
relativamente sulla gestione delle emergenze”. Di diverso avviso Federambiente,
l’associazione che riunisce oltre 271 imprese d’igiene ambientale che conferma
il sostegno a De Gennaro e la volontà di concorrere alla soluzione della crisi
inviando tecnici ed esperti, ma che prima dell’annuncia di Palazzo Chigi aveva
commentato: “L’esito negativo della gara per la gestione del termovalorizzatore
di Acerra e degli impianti per la produzione del cdr a esso ausiliari non può
essere interpretato come disimpegno o rinuncia da parte delle imprese associate
a Federambiente – osserva l’associazione -. La gara è andata deserta per la
carenza nel bando delle condizioni minime imprenditoriali che avrebbero potuto
sostenere un ragionevole rischio d’impresa. Non c’è più spazio per avventure,
facili illusioni, fanatismi – spiega Federambiente -. Serve pianificare e agire
con coscienza, ragionevolezza e determinazione”
La matassa da sbrogliare per il super commissario all’emergenza rifiuti in
Campania Gianni De Gennaro rimane comunque complicata. Da Bruxelles arriva il
“warning” all’Italia che ha un mese di tempo per risolvere il problema
spazzatura. Il parere motivato inviato dalla Commissione europea per la
situazione in Campania, seconda tappa della procedura di infrazione, è l'ultimo
passaggio prima del deferimento del caso alla Corte di Giustizia europea. Il
commissario all'Ambiente Stravros Dimas chiede alle autorità italiane di
realizzare le infrastrutture di gestione dei rifiuti necessarie per garantire
una soluzione duratura a problemi che risalgono ormai a più di dieci anni.
Sempre per rimanere in Europa, oggi De Gennaro ha parlato anche della
possibilità di portare in Germania i rifiuti campani (250 mila tonnellate)
ancora giacenti nelle strade campane: “Quella tedesca è una delle vie che
stiamo esplorando”, ha spiegato il super commissario che ha anche rivelato, in
proposito, che il 5 febbraio un funzionario del commissariato sarà a Berlino
per approfondire la questione. Le critiche però sui rifiuti campani travalicano
i confini italiani. Il ministro dell’Ambiente della Sassonia Roland Wöller, una
delle zone dove vengono trasferiti 1.500 tonnellate di immondizia ogni giorno
(con due treni a Cröbern vicino Leipzig e Bremerhaven), è stato apostrofato
proprio per la gestione dell’immondizia italiana. Un’associazione ambientalista
tedesca ha infatti rivelato che lo stoccaggio non sarebbe fatto ad arte e
numerose ecoballe sarebbero rovinate, con la conseguente fuoriuscita di
materiale e avrebbe chiesto chiarimenti al ministro.
Al primo punto della lista del super commissario rimane comunque la necessità
di trovare e riaprire nuovi siti da utilizzare come discariche e per lo
stoccaggio provvisorio delle ecoballe, oltre alla necessità di rimettere a
norma gli impianti di produzione del combustibile da rifiuto (cdr). De Gennaro
ha ribadito la necessità di una collaborazione con i cittadini per la buona
riuscita dell’intera operazione e ha assicurato che la riapertura delle
discariche non sarà definitiva ma durerà solo il tempo necessario a realizzare
i nuovi impianti di trattamento. I problemi però restano. La situazione più
critica è a Marigliano dove, dopo gli scontri fra i manifestanti e le forze
dell'ordine e i blocchi stradali, è stata raggiunta una tregua. L'incontro tra
i rappresentanti del commissariato, i sindaci del nolano e una rappresentanza
dei cittadini che si oppongono all'apertura del sito di trasferenza in località
Boscofangone, ha prodotto uno stop di 24-48 ore durante le quali i tecnici
dell'Istituto Superiore di Sanità effettueranno una serie di controlli per
verificare possibili rischi all’ambiente e alla salute.
(asp/pli) 31 gen 19:39
(testo di Massimo Ammendola)
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