mercoledì 20 febbraio 2008

Ganapini chi è costui ?

Dopo il rimpasto della giunta regionale della Campania, operato da Bassolino, diventa assessore all' ambiente Walter Ganapini, chimico e docente universitario, ex presidente di Greenpeace. La domanda tuttavia non è ancora soddisfatta nè i campani
possono ritenersi soddisfatti se il neo assessore all' ambiente non risponde alla
domanda cruciale sugli inceneritori. Ieri nel corso della trasmissione Ambiente
Italia, il giornalista Rovera ha posto a Ganapini la fatidica domanda: "Ma visto che
lei era presidente di Greenpeace che ne pensa, ora che è assessore all'ambiente
ad acta nel napoletano, degli inceneritori?".

Ganapini vacilla e risponde indirettamente: "L'inceneritore di Acerra è di
reponsabilità del Commissariato ma, rassicuro i cittadini campani che
saranno predisposti 7 impianti per il CDR". Quindi, in poche parole, 7
impianti produrranno Combustibile da Rifiuto che da qualche parte dovrà
pur essere bruciato. Anzi, l'ex presidente di Greenpeace, continua dicendo che
c'è bisogno di una "nuova visione industriale nella gestione dei rifiuti"
e che, per fortuna, aziende come la Hera di Bologna hanno dato il benestare a questo
rinnovamento. A quel punto in molti si sono chiesti: chi è la Hera? L'azienda di
Bologna è una delle più grandi attività italiane industriali nel campo degli
inteverventi per l'ambiente, l'energia ed i rifiuti ed era uno dei gruppi promotori
degli impianti DISMO della Itea, azienda che sta sperimentando il macchinario
nella fabbrica Ansaldo di Gioia del Colle (BA).

Il sig. Ganapini, durante la presentazione dell'impianto DISMO ai cittadini di
Gioia del Colle e degli altri Comuni interessati dalla sperimentazione,
si era mostrato entusiasta della grande potenzialità di questa nuova
tecnologia. Ma in molti, tra ambientalisti (anche gli stessi componenti
di Greenpeace) ed esperti, avevano indicato l'impianto come qualcosa di
non molto diverso da un inceneritore. L'Itea portando con sè il dott.
Ganapini in tour per l'Italia dava apparenti garanzie alle popolazioni in
modo da evitare proteste e polemiche. Qui il paragone sorge spontaneo con un caso simile già visto a Brescia dove il marketing aziendale della ASM aveva cooptato l' ambientalista Degli Espinosa come cavallo di Troia per entrare nelle coscienze dei cittadini di Brescia : ASM sta a Degli Espinosa, come HERA sta a Ganapini ?

Che Ganapini fosse, in qualche modo, promotore di Hera lo si era già
capito, ma se n'è avuta la conferma oggi durante la trasmissione di Rai
3, grazie ai suoi ambigui interventi. Ora, che l'assessorato all'ambiente
napoletano abbia fatto di lui un consulente speciale, ci si può solo preoccupare.
Per averne conferma, basta leggere l'articolo pubblicato sulla Repubblica
di Bologna il 18 luglio 2005 in cui si denunciava che il “Dismo, macchina
sperimentale nata per l`eliminazione dei rifiuti speciali, è stata
sigillata dall`Ausl su disposizione dell`ufficio del giudice preliminare
a scopo probatorio. Il giudice ha accolto la richiesta di un dipendente
di Itea, la ditta che la produce, che si è ammalato di cancro. L`uomo
aveva presentato denuncia alla Procura della Repubblica ipotizzando che
il suo male sia legato ai fumi inquinanti della macchina che brucia a
temperature elevatissime (1600-2000 gradi) i residui industriali
contaminati da sostanze classificate come pericolose (…).

Ora il grande cilindro, un`installazione delle dimensioni di una
locomotiva, collocato sotto una tettoia accanto all`inceneritore,
nell`impianto del Frullo di Granarolo gestito da Hera, è bloccato”.
Durante la trasmissione di Rovera, erano presenti anche rappresentanti di
Legambiente che non hanno, come si poteva al contrario immaginare
trattandosi di un'associazione ambientalista, contestato molto
inceneritori e gassificatori, forse perchè, anni addietro avevano
inserito il progetto DISMO della Hera all'interno del loro “Premio
all’innovazione amica dell’ambiente”.

Peccato che da "quell'innovazione amica dell'ambiente" vengano fuori, come ha opportunamente evidenziato Guido Viale (che al contrario di Ganapini, lustra meno il suo passato e cerca di dare alla gente le corrette informazioni), ceneri sottilissime
intrise delle più pericolose sostanze chimiche, che necessitano comunque
di discariche di rifiuti speciali per lo smaltimento; polveri sottili
(<2,5 micron) che possono entrare nei bronchioli; anidride carbinica e metano che
aumentano l'effetto serra. Peccato che, come ha sottolineato lo stesso
Viale (autore, fra gli altri, dei libri "Il rifiuto del problema" e "Un
mondo usa e getta"), una volta intrapresa la raccolta differenziata porta
a porta, le percentuali arrivano al 60-70% ed il restante 30% consiste di
inerti, polvere, frattaglie con un basso potere calorifico, che non
possono alimentare gli inceneritori e, quindi, questi sono destinati a
chiudere. "Ecco perchè - ha dichiarato Viale - in Germania, dove avevano
costruito numerosi inceneritori ed ora, invece, hanno raggiunto una
soglia elevata di differenziata, gli impianti sono sottoutilizzati e rischiano di non riuscire ad ammortare l' investimento fatto. Per questo vogliono i rifiuti della Campania e del resto d'Europa. Per evitare di spegnersi definitivamente". In poche parole se "i grandi esperti convocati dallo Stato" e...dalle aziende S.p.a. la
smettessero di declamare i benefici dei "nuovi impianti industriali",
come subdolamente Ganapini continua a fare, ed, al contrario, dichiarassero,
per onestà intellettuale una volta per tutte, che la raccolta differenziata porta a porta rende inutili i termovalorizzatori.

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