I responsabili del traffico di rifiuti tossici dal veneto verso la Campania (Bacoli, Acerra, Giugliano) hanno un nome:
Carlo Valle, geometra di Arcugnano della soc. "Servizi costieri" di Porto Marghera (3 anni e 4 mesi reclusione);
Gianni Giommi,legale rappresentante della “Nuova Esa” di Marcon (Sei anni);
Giuliano Gottard (due anni e tre mesi), Gianni Gardenal (un anno e 11 mesi).
Rino Vincenzi di Altavilla, Bruno Lombardi di “Ecoveneta”; entrambi hanno
patteggiato nei mesi scorsi.
(dal giornale di Venezia 9/02/2008)
"Il tribunale di Venezia ha riconosciuto al geometra di Arcugnano l’associazione a
delinquere per la gestione di della società "Servizi Costieri" di Porto Marghera,
Sei anni a Gianni Giommi della “Nuova Esa” di Marcon.
I reflui tossici finivano in Campania.
VENEZIA
Tre anni e quattro mesi di reclusione.
Il tribunale di Venezia ha
triplicato le richieste del
pm Giorgio Gava ed ha inflitto
una pesante condanna a Carlo
Valle. Il geometra di Arcugnano,
58 anni, è stato ritenuto responsabile
dal collegio presieduto
da Sergio Trentanovi di
associazione a delinquere finalizzata
al traffico illecito di rifiuti.
Sei anni a Gianni Giommi,
legale rappresentante della “
Nuova Esa” di Marcon; due
anni e tre mesi a Giuliano Gottard,
un anno e 11 mesi a Gianni Gardenal.
Paola Valle,37anni,
figlia di Carlo, è stata invece
assolta.
Il caso è quello legato all’attività
della “Servizi costieri” di
Porto Marghera, che fu sequestrata
dai carabinieri nel marzo
di 4 anni fa e che è tutt’oggi
al centro dell’indagine del procuratore
vicentino Ivano Nelson
Salvarani sulla gestione
Aim presieduta da Beppe Rossi.
All’epoca, con Paola Valle,
era stato arrestato anche Rino
Vincenzi di Altavilla ed era stato
indagato Bruno Lombardi
di “Ecoveneta”; entrambi hanno
patteggiato nei mesi scorsi.
Amianto, solfuri, idrocarburi
per migliaia di tonnellate di rifiuti
tossici erano stati trattati
in modo illecito in Veneto e
spedite in discariche di mezza
Italia, soprattutto in Campania.
Al centro dell’indagine le
due ditte, la “Nuova Esa” e la
“Servizi costieri”, che fu poi acquisita
da Aim bonifiche scatenando un putiferio anche
politico.
Il tribunale veneziano ha
condannato i quattro imputati
anche al ripristino dello stato
dell’ambiente mentre a vario
titolo dovranno risarcire le
varie parti civili, tra comuni,
enti ed associazioni, per una
somma che si aggira intorno al
mezzo milione di euro. In particolare
ogni cittadino di Marcon
- dove la “Nuova Esa” ha
sede e stoccava rifiuti tossici -
che si era costituito parte civile
dovrà essere risarcito con
una cifra pari a 2000 euro.
Secondo quanto ricostruito
dalla procura (che aveva chiesto pene più
miti: per Valle - difeso
dall’avv. Lino Roetta - un
anno e 3 mesi, poiché il pm
non gli contestava l’associazione)
i quattro avevano organizzato
un traffico di tonnellate
di rifiuti tossici da smaltire in
discariche di mezza Italia. Per
farlo, tra l’altro, avevano miscelato
diverse tipologie di rifiuti
in modo illegale modificandone i
codici di riconoscimento. I
rifiuti tossici “trattati” (a volte
erano solo le carte ad essere
modificate) dalla società di
Marcon e stoccati da quella di
Porto Marghera, sono finiti a
Bacoli (Napoli) dove dell’alluminio
è finito in una normale
discarica, ad Acerra (Napoli)
dove un terreno è stato inquinato
da idrocarburi; mentre a
Modugno (Bari) sono finite 61
tonnellate di solfuri, e a Paese
(Treviso) è stato trovato dell’amianto.
Gli inquirenti sono riusciti a
ricostruire anche la spedizione
illecita di 270 tonnellate di
amianto in Germania e l’utilizzo
improprio di decine di discariche
come quelle di Roncade
(Treviso), S. Martino Buonalbergo (
Verona) o Giugliano (Napoli).
La ditta gestita da Valle
era accusata di numerosi illeciti,
come la questione dei fanghi
ceduti dalla Medio Chiampo di Montebello che raccoglieva i
reflui di conceria: quei fanghi,
pieni di cromo e metalli pesanti
del comparto di Arzignano,
non venivano smaltiti secondo
la legge da “Servizi costieri”,
ma diventavano, una
volta cambiata la bolla di accompagnamento,
del fertilizzante.
domenica 24 febbraio 2008
Giudice di Venezia condanna i responsabili veneti del traffico rifiuti tossici verso la Campania
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