Lo sciopero del trasporto merci su gomma, ha evidenziato la fragilità del sistema italiano che lega l' approvigionamento di merci ad una striscia di asfalto..
Almeno il 90% della merce si sposta su gomma in italia creando una dipendenza dei prezzi dal gasolio e dalle vicissitudini sindacali. E' ormai necessario trasportare le merci con altre modalità: la ferrovia e le linee marittime per esempio; mentre la ferrovia è ritenuta meno inquinante per l' ambiente, la nave è certamente quella più svincolata dal territorio permettendo di porre sullo stesso piano merci provenienti da Francia, Spagna o dalla padania... La scelta del trasporto via mare sicuramente diminuirebbe la dipendenza del Sud dalle importazioni padane, come del resto avveniva già durante il Regno delle Due Sicilie. La scelta delle vie di mare, per coerenza dovrà spostare gli investimenti previsti per il trasporto di terra verso la cantieristica e le infrastrutture portuali; particolarmente rilevante sarà la capacità di gestire i containers che hanno rivoluzionato il trasporto merci. In tale ottica vale la pena ribadire, se ancora ce ne fosse bisogno, che opere faraoniche come il ponte sullo stretto di Messina non sono adatte a questa concezione dei trasporti; il ponte inoltre non garantirebbe occupazione come il trasporto merci via mare.
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