giovedì 10 aprile 2008
A Forlì il primo processo contro inceneritori
Un bambino di 11 anni, vive accanto ad un inceneritore, ha un tumore maligno. Tra colpi di perizie, dopo un esposto di associazioni di ambientalisti ed un comitato di genitori, del fattaccio si occupa ora la magistratura.
Anzi gli inceneritori sono due, a poca distanza l’uno dall’altra. Gli impianti di Forlì sono da tempo nel mirino degli ambientalisti. Non a caso è proprio da quella città che è partita la crociata dei medici per l’ambiente grazie a Patrizia Gentilini.
Certo la decina dei cittadini che abitano vicino agli impianti non ci speravano proprio che la vicenda assumesse quel clamore sui giornali. Ma le associazioni che lottano contro il raddoppio delle linee di produzione ( WWf Forlì e Clan-Destino) sono state pronte ed ecco ora indagati i responsabili degli impianti di Hera, Claudio Draghi ed Enzo Mengozzi. I cittadini sono difesi da due medici oncologici.
L’azienda è tranquilla, dicono alla Hera. I parametri sono rispettati. Sorge sempre il sospetto che sia la legge sbagliata che ha fissato questi parametri.
Perche se si riuscirà a dimostrare il nesso causale di questi impianti, dovremo ridiscutere tutto. Il principio di precauzione, imposto dalle direttive europee per gli industriali italiani, appare una bestemmia mentre si dovrebbe applicare proprio a partire dall’infanzia, la più esposta ai danni ambientali.
Questi strumenti usati per distruggere scorie e rifiuti sono costati all’Italia la condanna dell’Europa, per averli messi in piedi senza valutazione di impatto ambientale, oltre che un enorme spreco di denaro pubblico, stornato dai fondi del Cip6/92.
Le ultime nuove sul processo in questione riportano che nell' incontro per l' assegnazione dell' incarico per l' incidente probatorio per la vicenda degli inceneritori di Forlì si è deciso:
- di respingere le istanze dei difensori che volevano riconoscere come parte offesa SOLO i genitori del bambino, ma accolti tutti i ricorrenti e le associazioni ambientaliste in quanto portatrici di valori "super-individuali";
-di confermare tutti i periti;
-avanzata dallo stesso GIP la richiesta di accedere a tutti i dati epidemiologici e statistici;
-affermata la priorità delle verifiche ambientali prima di procedere agli accertamenti sanitari.
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