mercoledì 5 marzo 2008

Reazione del Prof. Ortolani a Prodi


BRUCIARE I RIFIUTI AD ACERRA? PRODI DÀ I NUMERI (di Franco Ortolani*)

Ad Acerra possono essere bruciati i rifiuti imballati “fuori legge”:

Prodi fa i conti, e dà i numeri.



Prodi, dopo la recente concessione straordinaria del CIP6 per il

termodistruttore di Acerra (contributo-regalo pubblico per i

termovalorizzatori, alimentato dagli utenti con il pagamento delle

bollette ENEL, che è stato eliminato con l’ultima finanziaria), con

l’Ordinanza n. 3657 del 29-02-2008 colpisce ancora la Campania e fa altri

regali agli industriali.

Con tale provvedimento (pubblicato sulla G.U. n. 51), lo “scadente”

Presidente del Consiglio trincerandosi dietro la seguente frase “Per

accelerare le iniziative finalizzate al superamento dello stato

d’emergenza, in particolare,per consentire la messa in esercizio in tempi

rapidi dell’impianto di termodistruzione sito nel comune di Acerra, e’

autorizzato il trattamento e lo smaltimento di rifiuti contraddistinti

dai codici CER 191212, 190501 e 190503 presso detto impianto, assicurando

comunque il rispetto dei livelli delle emissioni inquinanti gia’ fissati

nel provvedimento di autorizzazione” ha irresponsabilmente arrecato un

ulteriore danno all’ambiente e alla salute dei cittadini campani per

sdoganare, di fatto, i vari milioni di balle di rifiuti disseminate nella

più fertile pianura del Mediterraneo dai suoi fedeli Commissari

Governativi per l’emergenza rifiuti in Campania.

Mentre fino al 29 febbraio 2008 i rifiuti imballati prodotti “fuori

legge” da impianti inadeguati, costruiti con soldi pubblici dalle aziende

del gruppo FIBE, non valevano un euro in quanto per le loro scadenti

proprietà non si sarebbero potuti bruciare nell’inceneritore di Acerra,

con la citata ordinanza si sono trasformati, sulla carta, in un

giacimento di combustibile. Complimenti a Prodi per la sua chiara

attività preelettorale; favori di tale peso devono per forza essere

ricambiati, in qualche modo! Dal momento che Prodi ha declassato a

termodistruttore l’impianto di Acerra, deve essere eliminato il

contributo CIP6 riservato solo a chi brucia spazzatura producendo anche

energia elettrica.

Tutti sanno che l’impianto di Acerra sarà completato tra la fine del 2008

e il 2009 e che una gravissima emergenza ambientale e sanitaria è

prevista già per la prossima stagione calda, cioè ben prima che

l’inceneritore possa essere eventualmente messo in funzione. Il titolo

dell’Ordinanza di Prodi è “Disposizioni urgenti per fronteggiare

l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione

Campania e per consentire il passaggio alla gestione ordinaria.” Vi è un

eccesso di potere nell’ordinare, come fatto assolutamente urgente,

un’attività industriale che solo fra un anno circa potrà essere attuata?

E’ evidente che l’ordinanza non diminuisce la gravità dell’emergenza

rifiuti per la prossima estate; se non va a vantaggio dei cittadini

campani, chi favorisce, allora? Le azioni urgenti e necessarie che

potrebbero dare una svolta positiva e chiudere definitivamente

l’emergenza rifiuti prima della prossima estate non mancano.

Si ricordi che entro la fine della primavera 2008 sarà esaurita l’unica

discarica attiva della Campania e sarebbe quanto mai necessario un

concreto impegno governativo per realizzare una nuova discarica regionale

modello, non inquinante, ad esempio su circa 10 ettari di una grande area

militare, in modo da non creare conflitti con le popolazioni. Vari

rappresentanti delle istituzioni devono dimostrare serietà e onestà

intellettuale senza fare credere ai cittadini che i problemi dei rifiuti

saranno risolti solo allorché l’impianto di Acerra entrerà in funzione.

Ma siamo poi sicuri che potrà funzionare dopo la sua ultimazione?

La commissione di Valutazione dell’Impatto Ambientale del Ministero

dell’Ambiente all’inizio del 2005 aveva evidenziato che il sito di Acerra

era stato scelto male in quanto già troppo inquinato e aveva prescritto

che: - poteva essere utilizzato unicamente CDR rispondente alle

caratteristiche indicate nel DM 05/02/98 (e non quello “fuori legge”

della nuova ordinanza Prodi); - dovevano essere favorite le azioni di

risanamento del suolo e delle acque; - doveva essere avviato

immediatamente il piano degli interventi necessari a garantire la

protezione della salute e dell’ambiente su tutto il territorio.

Naturalmente non è stato realizzato il disinquinamento ambientale; anzi,

una serie di azioni scellerate lo hanno incrementato, come ad esempio la

dispersione di percolato sul suolo e nel sottosuolo nelle piattaforme

antistanti l’impianto, come è stato più volte documentato dallo

scrivente.

La conferma che già attualmente l’ambiente nel quale si trova

l’inceneritore è inquinato oltre i livelli massimi consentiti dalle

vigenti leggi (per cui è improponibile l’accensione di un nuovo impianto)

viene fornita dai Decreti dello stesso Prodi, il n.4 del 23 giugno 2006 e

quello del 12 gennaio 2007(pubblicato nella Gazzetta Ufficiale italiana

n. 14 del gennaio 2007) aventi come oggetto “Proroga dello stato di

emergenza nel territorio del comune di Acerra, in provincia di Napoli,

per fronteggiare l’inquinamento ambientale da diossina”. In questo quadro

ambientale, caratterizzato da un inquinamento che già supera i valori di

legge, si cala la nuova ordinanza di Prodi. Si può dire che essa

rappresenti, contemporaneamente, un prezioso favore per gli industriali e

un colpo mortale per i cittadini e l’economia della Campania, un attacco

grave per la credibilità di quei rappresentanti delle istituzioni che

sono visti sempre meno come espressione dei cittadini e che si

qualificano sempre più come membri di varie associazioni che finora

hanno, in diverso modo, usato la Campania come una mucca da mungere

riuscendo a creare un “grave problema” (l’emergenza rifiuti) da un “non

problema” (la banale raccolta e il conseguente adeguato smaltimento dei

rifiuti).

Prodi si è irrimediabilmente “imballato”; prima che combini altri guai

dovrebbe essere mandato in un’isola oceanica dove il sole batte forte; e

se dimentica la crema abbronzante e l’ombrellone, non si preoccupi! Tanto

ci penserebbero i suoi amici, quelli a cui ha fatto tanti favori, come

quelli che hanno costruito gli impianti CDR della Campania che producono

quei rifiuti imballati “fuori legge” che ora Prodi ha trasformato in

prezioso combustibile per il termodistruttore di Acerra. Ancora una volta

a scapito dei cittadini campani.

Prof. Franco Ortolani
*Ordinario di Geologia, Università di Napoli Federico II
4 Marzo 2008

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