(Nunzia Lombardi, comitato difesa Salute e Ambiente)
Questa sera (21 marzo) ore 20,30 sono arrivati presso il sito di
stoccaggio di Marigliano 5 camion che trasportavano balle di
rifiuti. A presidiare il sito c'erano circa 100 persone che si
sono sedute al centro della strada ostacolandone l'ingresso. La
polizia ha ovviamente sollevato le persone e le ha spostate di
peso.
Non ci sono stati incidenti né problemi, solo qualche schiaffo a
danno dei manifestanti. La notizia interessante è che non
risulta essere collaudato il sito. Ancora una volta quindi lo
Stato difende i poteri forti, piuttosto che una popolazione
distrutta ed avvilita.
sabato 22 marzo 2008
giovedì 20 marzo 2008
Stasera si decide il futuro della salute di Marigliano
(di Nunzia Lombardi)
Il sito di Marigliano è ultimato, siamo in attesa del collaudo e poi entro 24 h arrivano le balle... Chiediamo a quanti condividono la nostra battaglia di venire a sostenerci cercando di fermare o di rallentare l'arrivo delle balle nel sito del depuratore a Boscofangone.
Ricordo che il sindaco di Marigliano ieri ha firmato un accordo con il Commissariato barattando la bonifica (che sarebbe un nostro diritto) con le balle (che sono il nostro ulteriore inquinamento). Noi non ci stiamo. Noi crediamo che il sito sia inidoneo e per questo cercheremo in modo pacifico di bloccare l'arrivo delle balle oltre al fatto che chiediamo una bonifica immediata dei territori.
Padre Alex Zanotelli sarà con noi davanti ai camion. Abbiamo invitato i lavoratori dell'Alenia e stiamo contattando gli agricoltori. stasera (mercoledì) ore 8 riunione a Polvica in piazza. Domani (giovedì) ore 8,30 riunione a Marigliano in piazza Venerdì tutta la giornata mobilitazione a boscofangone. Venite, e non venite soli, diffondete la notizia il più possibile.
Nunzia Lombardi
Il sito di Marigliano è ultimato, siamo in attesa del collaudo e poi entro 24 h arrivano le balle... Chiediamo a quanti condividono la nostra battaglia di venire a sostenerci cercando di fermare o di rallentare l'arrivo delle balle nel sito del depuratore a Boscofangone.
Ricordo che il sindaco di Marigliano ieri ha firmato un accordo con il Commissariato barattando la bonifica (che sarebbe un nostro diritto) con le balle (che sono il nostro ulteriore inquinamento). Noi non ci stiamo. Noi crediamo che il sito sia inidoneo e per questo cercheremo in modo pacifico di bloccare l'arrivo delle balle oltre al fatto che chiediamo una bonifica immediata dei territori.
Padre Alex Zanotelli sarà con noi davanti ai camion. Abbiamo invitato i lavoratori dell'Alenia e stiamo contattando gli agricoltori. stasera (mercoledì) ore 8 riunione a Polvica in piazza. Domani (giovedì) ore 8,30 riunione a Marigliano in piazza Venerdì tutta la giornata mobilitazione a boscofangone. Venite, e non venite soli, diffondete la notizia il più possibile.
Nunzia Lombardi
Etichette:
Acerra inceneritore,
ecoballe,
Marigliano,
Zanotelli
mercoledì 19 marzo 2008
Bonifica dei terreni in cambio di avvelenamento dell' aria?
Il sindaco di Marigliano ha ottenuto dal commissariato straordinario rifiuti, in cambio del pacifico stoccaggio delle ecoballe (ridotte a sole 40mila) la promessa di bonifica dei territori, che era comunque un atto dovuto. A distanza di poco Prodi ha confermato a De Gennaro che lo stato di emergenza terminerà il 7 Maggio p.v. Il cedimento della resistenza contro le ecoballe è stato determinato a dire del sindaco dalla mancanza del "muro umano" contro le ecoballe, ovvero l' indifferenza di molti cittadini al problema rei di non avrebbero rinforzato i presidi. Il sindaco con questo accordo spera di poter avviare il progetto comunale, che farebbe di Marigliano un polo florovivaistico, liddove prima vi era una coltura agricola e di ortaggi di primo ordine.
Lo stoccaggio delle ecoballe a due passi da Acerra, è un assist al costruendo inceneritore. Il registro nazionale tumori si arricchirà di altri morti Mariglianesi; perchè i PCB, le diossine, i furani e le nano particelle saranno di casa anche a Marigliano. Numeri che si aggiungono a numeri o vite spezzate ?
Che Dio stramaledica Prodi e i nemici della Campania.
Lo stoccaggio delle ecoballe a due passi da Acerra, è un assist al costruendo inceneritore. Il registro nazionale tumori si arricchirà di altri morti Mariglianesi; perchè i PCB, le diossine, i furani e le nano particelle saranno di casa anche a Marigliano. Numeri che si aggiungono a numeri o vite spezzate ?
Che Dio stramaledica Prodi e i nemici della Campania.
Etichette:
ecoballe,
piano De Gennaro,
Prodi,
sindaco Marigliano
lunedì 10 marzo 2008
E' tornato Don Raffaè
Nell' articolo publicato sull' espresso del 3 Marzo 2008; tutti gli affari del leghista siciliano Don Raffaele Lombardo.. De Andrè ci rifarebbe una canzone sicuramente.
da “L’espresso” (03 marzo 2008)
"Assunzioni. Consulenze. Clientele. Dalla sanità agli enti pubblici. Così il leader dell’Mpa ha costruito il suo sistema di potere. Che piace a Silvio Berlusconi. Per vincere la sfida in Sicilia Una veduta di Catania.
La lettera della Tor di Valle Costruzioni porta la data del 21 gennaio e accusa la Provincia di non essere riuscita in cinque anni a espropriare i terreni dove dovrebbe sorgere la nuova caserma dei vigili del fuoco di Catania. Eppure solo una settimana prima decine di persone avevano assistito alla posa della prima pietra: una inaugurazione virtuale che, una volta smascherata, sarebbe diventata un de profundis per qualunque amministratore pubblico. Non per lui. Non per don Raffaele Lombardo da Grammichele, provincia di Catania, psichiatra e europarlamentare, presidente della provincia e leader del Movimento politico autonomista, ex carcerato (poi assolto) ed ex democristiano.
Una ricerca del ‘Sole 24 Ore’ racconta che nel 2007 gli elettori hanno collocato Lombardo al secondo posto tra i presidenti di provincia più graditi d’Italia. I sondaggi pronosticano che sarà lui, e non la democratica Anna Finocchiaro, a succedere a Totò Cuffaro sulla poltrona di governatore della Sicilia. Mentre Silvio Berlusconi, sebbene non ne ami né i baffi né il riporto di capelli, conta su Lombardo (125 mila preferenze alle europee e 13 per cento alle regionali) per ottenere nell’isola quel premio di maggioranza al Senato che a Roma gli permetterà di governare. E allora cosa volete che importi a Lombardo di quella lettera, inviata in copia anche alla Corte dei conti. Certo, dentro si legge che presto l’impresa potrebbe chiedere un risarcimento danni a causa “dell’incapacità dell’ente appaltante (la Provincia di Catania) a sbloccare la situazione”; che “la Provincia ha omesso di effettuare un atto necessario, ovvero l’esproprio dell’area”. Ma Lombardo, intanto, è tranquillo. Ventiquattr’ore prima della cerimonia, aveva fatto sapere di non poter partecipare. E così per una volta la sua foto sui giornali non c’era finita.
In trent’anni di attività l’ex delfino del ministro dc Calogero Mannino ha del resto imparato che in politica il punto non è essere. È apparire. E anche se nell’incontro che ha sancito l’alleanza con Berlusconi, Lombardo ha snocciolato una serie di richieste in cui, Ponte sullo Stretto a parte, spicca la “lotta agli sprechi, a partire da quelli della sanità”, lui e l’Mpa, badano più a occupare i centri
di potere che ad amministrare. Paradossalmente infatti in Sicilia più si governa e più si ottiene consenso. Più saranno gli amministratori del tuo partito e più saranno i voti perché molti, anzi moltissimi, saranno i favori che si potranno elargire.
Così Angelo Lombardo, il fratello di don Raffaele, dopo essere entrato in Regione sull’onda di 25 mila preferenze, ha presentato un unico disegno di legge: quello che dovrebbe permettere la creazione di nuove province, a partire da Caltagirone che casualmente dista solo 13 chilometri dalla natia Grammichele. Altre province, altri stipendi e gettoni di presenza, altri amministratori, ovvero altri voti da aggiungere a quelli che già porta l’esercito dell’Mpa: 800 consiglieri comunali, 40 presidenti di consigli comunali, 50 sindaci, più tre assessori e dieci deputati regionali. Un’invincibile armata sempre più forte. Lombardo recluta nuovi colonnelli tra le fila del teorico nemico (l’ultimo è stato Giuseppe Lauricella, figlio dello storico leader Psi, due anni fa candidato all’Ars con i Ds); in altre regioni (in Campania il leader del movimento sarà l’ex ministro dc, Enzo Scotti); e soprattutto rafforza il suo formidabile apparato di vettovagliamento.
Sì, perché è nelle retrovie che sta la vera forza di Lombardo. A partire dal 2005, anno di nascita dell’Mpa, i suoi uomini hanno inesorabilmente conquistato gli enti pubblici, occupato le società partecipate, assunto o fatto assumere centinaia di precari. Che quella sia la sua tattica, lui non ne ha mai fatto mistero. Quando in tribunale si era ritrovato a difendersi dall’accusa di aver ricevuto parte delle tangenti versate dall’ex presidente dell’Inter Ernesto Pellegrini per accaparrarsi le forniture all’Usl 35, Lombardo aveva sostenuto di aver respinto le offerte di denaro, e di “essersi limitato a chiedere assunzioni”.
E la decisione di uno dei manager di Pellegrini di avvalersi in aula della facoltà di non rispondere, dopo aver invece detto ai pm di avergli versato 200 milioni, aveva fatto il resto: Lombardo assolto con tanto di risarcimento di 33 mila euro per ingiusta detenzione. Stessa storia, o quasi, per i concorsi truccati della medesima Usl. Secondo i giudici la sua segreteria aveva anticipato ad alcuni candidati i temi di un concorso. Nella sentenza si legge che dalle intercettazioni telefoniche era emerso che uno dei membri del comitato dei garanti della Usl e Lombardo “erano uniti da enormi interessi in concorsi e pratiche di enti pubblici”. Ma dopo la condanna per abuso d’ufficio. in appello era arrivata l’assoluzione.
Dal punto di vista giudiziario, insomma, don Raffaele è bianco come un giglio. Tanto da essere riuscito a prendere con sé l’ex procuratore generale di Catania, Giacomo Scalzo, e Romeo Palma, magistrato della Corte dei conti e fratello dell’ex procuratore aggiunto di Palermo, Anna Palma. Da quello politico, beh è tutta un’altra storia. Nella sanità siciliana (ma non solo) la militarizzazione prosegue spedita. Battendo le orme dell’amico Clemente Mastella, Lombardo, ha messo alla testa della Ausl di Enna suo cognato Francesco Judica, poi ha conquistato a Catania un direttore amministrativo all’ospedale Cannizzaro, un direttore sanitario all’ospedale Garibaldi, un direttore generale a quello di Caltagirone… L’elenco è lunghissimo e va aggiornato di continuo, anche con le altre poltrone di peso occupate nelle aziende dei rifiuti e nei parchi regionali.
Ma è all’aeroporto Fontanarossa di Catania che Lombardo ha compiuto il suo capolavoro. La Sac, la società che lo gestisce, è partecipata dalla Provincia. Così l’Mpa può intervenire sulle assunzioni, tramite la Sac Service capitanata da un uomo di Lombardo, e soprattutto occuparsi del costruendo aeroporto di Comiso, in società con Mario Ciancio Sanfilippo. E a Catania, Ciancio vuol dire la stampa, tutta la stampa (sono sue ‘La Sicilia’ e buona parte delle tv private). Se si considera poi che Ciancio è socio di un’importante iniziativa immobiliare di Ennio Virlinzi, sponsor di Lombardo fin dalla prima ora, diventa chiaro perché sulle metodologie dell’eurodeputato, l’opinione pubblica non sia pienamente informata.
Tutti i catanesi, per esempio, hanno ben presente che l’amministrazione del Comune da parte del medico personale di Berlusconi, Umberto Scapagnini, oggi dimissionario, è stata un disastro. Il municipio è a un passo dal fallimento. Nel 2007 sono mancati
persino i soldi per illuminare interi quartieri, ma per tutti il colpevole è lui: l’etereo Scapagnini. In realtà in giunta e in consiglio negli ultimi tre anni l’ha fatta da padrone l’Mpa, che in città ha raccolto grazie a un gioco di prestigio (Lombardo aveva presentato quattro diverse liste, contando che familiari e amici di tutti i candidati sarebbero corsi a votare) il 20 per cento dei consensi. E soprattutto Catania è l’unica amministrazione d’Italia dove il capo del personale, l’ingegnere capo e il ragioniere generale, lavorano sia per la Provincia che per il Comune. Miracolo dei contratti di consulenza che Lombardo alla Provincia ha utilizzato con maestria. Pippo Pignataro, un consigliere provinciale di centrosinistra, spiega che le consulenze servono a Lombardo per convincere gli uomini degli altri partiti a passare con lui: “A rotazione fa dimettere gli assessori per nominarne altri e ricompensare i dimissionari scegliendoli come consulenti o dando loro altri incarichi”. Eclatante il caso dell’assessore allo Sport Daniele Capuana, dimessosi in vista delle regionali del 2006, poi tornato all’assessorato, e nell’intermezzo nominato consulente.
A scorrere l’elenco dei benificiati c’è da restare impressionati. Dentro c’è di tutto. Anche il vero Richelieu di Lombardo, il professor Elio Rossitto, un ex comunista, consigliere negli anni ‘80 del presidente della Regione, Rino Nicolosi, poi accusato dallo stesso Nicolosi di aver fatto parte del comitato di affari che spartiva tutti gli appalti siciliani, ma infine assolto. In totale fanno circa 300 persone, da aggiungere ai 760 dipendenti della Provincia, e ai 500 che ricevono invece lo stipendio dalla Publiservizi, una controllata di diritto privato che si può così permettere il lusso di assumere gente senza concorsi pubblici. Il risultato è che gli autisti della Publiservizi a volte sono consiglieri comunali (o loro parenti) di paesi dell’hinterland, e che tra gli altri assunti ve ne è uno la cui occupazione principale è pulire una voliera per uccelli.
Per questo persino gli alleati di Forza Italia si lamentano. Dice il consigliere azzurro Carmelo Giuffrida: “Ha usato l’ente per aggregare persone di varie aree politiche. Appena insediato, aveva detto di volere giunte snelle. Due mesi fa invece ha nominato un ennesimo assessore, l’ex consigliere di An Filippo Condorelli,
precedentemente nominato consulente alla protezione civile, e alle ultime comunali di Paternò candidato sindaco dell’Mpa”.
Come dire: attento Silvio, con Lombardo si vince, ma governare poi è tutta un’altra storia"
di Peter Gomez
ha collaborato Giuseppe Giustolisi
da “L’espresso”
(03 marzo 2008)
da “L’espresso” (03 marzo 2008)
"Assunzioni. Consulenze. Clientele. Dalla sanità agli enti pubblici. Così il leader dell’Mpa ha costruito il suo sistema di potere. Che piace a Silvio Berlusconi. Per vincere la sfida in Sicilia Una veduta di Catania.
La lettera della Tor di Valle Costruzioni porta la data del 21 gennaio e accusa la Provincia di non essere riuscita in cinque anni a espropriare i terreni dove dovrebbe sorgere la nuova caserma dei vigili del fuoco di Catania. Eppure solo una settimana prima decine di persone avevano assistito alla posa della prima pietra: una inaugurazione virtuale che, una volta smascherata, sarebbe diventata un de profundis per qualunque amministratore pubblico. Non per lui. Non per don Raffaele Lombardo da Grammichele, provincia di Catania, psichiatra e europarlamentare, presidente della provincia e leader del Movimento politico autonomista, ex carcerato (poi assolto) ed ex democristiano.
Una ricerca del ‘Sole 24 Ore’ racconta che nel 2007 gli elettori hanno collocato Lombardo al secondo posto tra i presidenti di provincia più graditi d’Italia. I sondaggi pronosticano che sarà lui, e non la democratica Anna Finocchiaro, a succedere a Totò Cuffaro sulla poltrona di governatore della Sicilia. Mentre Silvio Berlusconi, sebbene non ne ami né i baffi né il riporto di capelli, conta su Lombardo (125 mila preferenze alle europee e 13 per cento alle regionali) per ottenere nell’isola quel premio di maggioranza al Senato che a Roma gli permetterà di governare. E allora cosa volete che importi a Lombardo di quella lettera, inviata in copia anche alla Corte dei conti. Certo, dentro si legge che presto l’impresa potrebbe chiedere un risarcimento danni a causa “dell’incapacità dell’ente appaltante (la Provincia di Catania) a sbloccare la situazione”; che “la Provincia ha omesso di effettuare un atto necessario, ovvero l’esproprio dell’area”. Ma Lombardo, intanto, è tranquillo. Ventiquattr’ore prima della cerimonia, aveva fatto sapere di non poter partecipare. E così per una volta la sua foto sui giornali non c’era finita.
In trent’anni di attività l’ex delfino del ministro dc Calogero Mannino ha del resto imparato che in politica il punto non è essere. È apparire. E anche se nell’incontro che ha sancito l’alleanza con Berlusconi, Lombardo ha snocciolato una serie di richieste in cui, Ponte sullo Stretto a parte, spicca la “lotta agli sprechi, a partire da quelli della sanità”, lui e l’Mpa, badano più a occupare i centri
di potere che ad amministrare. Paradossalmente infatti in Sicilia più si governa e più si ottiene consenso. Più saranno gli amministratori del tuo partito e più saranno i voti perché molti, anzi moltissimi, saranno i favori che si potranno elargire.
Così Angelo Lombardo, il fratello di don Raffaele, dopo essere entrato in Regione sull’onda di 25 mila preferenze, ha presentato un unico disegno di legge: quello che dovrebbe permettere la creazione di nuove province, a partire da Caltagirone che casualmente dista solo 13 chilometri dalla natia Grammichele. Altre province, altri stipendi e gettoni di presenza, altri amministratori, ovvero altri voti da aggiungere a quelli che già porta l’esercito dell’Mpa: 800 consiglieri comunali, 40 presidenti di consigli comunali, 50 sindaci, più tre assessori e dieci deputati regionali. Un’invincibile armata sempre più forte. Lombardo recluta nuovi colonnelli tra le fila del teorico nemico (l’ultimo è stato Giuseppe Lauricella, figlio dello storico leader Psi, due anni fa candidato all’Ars con i Ds); in altre regioni (in Campania il leader del movimento sarà l’ex ministro dc, Enzo Scotti); e soprattutto rafforza il suo formidabile apparato di vettovagliamento.
Sì, perché è nelle retrovie che sta la vera forza di Lombardo. A partire dal 2005, anno di nascita dell’Mpa, i suoi uomini hanno inesorabilmente conquistato gli enti pubblici, occupato le società partecipate, assunto o fatto assumere centinaia di precari. Che quella sia la sua tattica, lui non ne ha mai fatto mistero. Quando in tribunale si era ritrovato a difendersi dall’accusa di aver ricevuto parte delle tangenti versate dall’ex presidente dell’Inter Ernesto Pellegrini per accaparrarsi le forniture all’Usl 35, Lombardo aveva sostenuto di aver respinto le offerte di denaro, e di “essersi limitato a chiedere assunzioni”.
E la decisione di uno dei manager di Pellegrini di avvalersi in aula della facoltà di non rispondere, dopo aver invece detto ai pm di avergli versato 200 milioni, aveva fatto il resto: Lombardo assolto con tanto di risarcimento di 33 mila euro per ingiusta detenzione. Stessa storia, o quasi, per i concorsi truccati della medesima Usl. Secondo i giudici la sua segreteria aveva anticipato ad alcuni candidati i temi di un concorso. Nella sentenza si legge che dalle intercettazioni telefoniche era emerso che uno dei membri del comitato dei garanti della Usl e Lombardo “erano uniti da enormi interessi in concorsi e pratiche di enti pubblici”. Ma dopo la condanna per abuso d’ufficio. in appello era arrivata l’assoluzione.
Dal punto di vista giudiziario, insomma, don Raffaele è bianco come un giglio. Tanto da essere riuscito a prendere con sé l’ex procuratore generale di Catania, Giacomo Scalzo, e Romeo Palma, magistrato della Corte dei conti e fratello dell’ex procuratore aggiunto di Palermo, Anna Palma. Da quello politico, beh è tutta un’altra storia. Nella sanità siciliana (ma non solo) la militarizzazione prosegue spedita. Battendo le orme dell’amico Clemente Mastella, Lombardo, ha messo alla testa della Ausl di Enna suo cognato Francesco Judica, poi ha conquistato a Catania un direttore amministrativo all’ospedale Cannizzaro, un direttore sanitario all’ospedale Garibaldi, un direttore generale a quello di Caltagirone… L’elenco è lunghissimo e va aggiornato di continuo, anche con le altre poltrone di peso occupate nelle aziende dei rifiuti e nei parchi regionali.
Ma è all’aeroporto Fontanarossa di Catania che Lombardo ha compiuto il suo capolavoro. La Sac, la società che lo gestisce, è partecipata dalla Provincia. Così l’Mpa può intervenire sulle assunzioni, tramite la Sac Service capitanata da un uomo di Lombardo, e soprattutto occuparsi del costruendo aeroporto di Comiso, in società con Mario Ciancio Sanfilippo. E a Catania, Ciancio vuol dire la stampa, tutta la stampa (sono sue ‘La Sicilia’ e buona parte delle tv private). Se si considera poi che Ciancio è socio di un’importante iniziativa immobiliare di Ennio Virlinzi, sponsor di Lombardo fin dalla prima ora, diventa chiaro perché sulle metodologie dell’eurodeputato, l’opinione pubblica non sia pienamente informata.
Tutti i catanesi, per esempio, hanno ben presente che l’amministrazione del Comune da parte del medico personale di Berlusconi, Umberto Scapagnini, oggi dimissionario, è stata un disastro. Il municipio è a un passo dal fallimento. Nel 2007 sono mancati
persino i soldi per illuminare interi quartieri, ma per tutti il colpevole è lui: l’etereo Scapagnini. In realtà in giunta e in consiglio negli ultimi tre anni l’ha fatta da padrone l’Mpa, che in città ha raccolto grazie a un gioco di prestigio (Lombardo aveva presentato quattro diverse liste, contando che familiari e amici di tutti i candidati sarebbero corsi a votare) il 20 per cento dei consensi. E soprattutto Catania è l’unica amministrazione d’Italia dove il capo del personale, l’ingegnere capo e il ragioniere generale, lavorano sia per la Provincia che per il Comune. Miracolo dei contratti di consulenza che Lombardo alla Provincia ha utilizzato con maestria. Pippo Pignataro, un consigliere provinciale di centrosinistra, spiega che le consulenze servono a Lombardo per convincere gli uomini degli altri partiti a passare con lui: “A rotazione fa dimettere gli assessori per nominarne altri e ricompensare i dimissionari scegliendoli come consulenti o dando loro altri incarichi”. Eclatante il caso dell’assessore allo Sport Daniele Capuana, dimessosi in vista delle regionali del 2006, poi tornato all’assessorato, e nell’intermezzo nominato consulente.
A scorrere l’elenco dei benificiati c’è da restare impressionati. Dentro c’è di tutto. Anche il vero Richelieu di Lombardo, il professor Elio Rossitto, un ex comunista, consigliere negli anni ‘80 del presidente della Regione, Rino Nicolosi, poi accusato dallo stesso Nicolosi di aver fatto parte del comitato di affari che spartiva tutti gli appalti siciliani, ma infine assolto. In totale fanno circa 300 persone, da aggiungere ai 760 dipendenti della Provincia, e ai 500 che ricevono invece lo stipendio dalla Publiservizi, una controllata di diritto privato che si può così permettere il lusso di assumere gente senza concorsi pubblici. Il risultato è che gli autisti della Publiservizi a volte sono consiglieri comunali (o loro parenti) di paesi dell’hinterland, e che tra gli altri assunti ve ne è uno la cui occupazione principale è pulire una voliera per uccelli.
Per questo persino gli alleati di Forza Italia si lamentano. Dice il consigliere azzurro Carmelo Giuffrida: “Ha usato l’ente per aggregare persone di varie aree politiche. Appena insediato, aveva detto di volere giunte snelle. Due mesi fa invece ha nominato un ennesimo assessore, l’ex consigliere di An Filippo Condorelli,
precedentemente nominato consulente alla protezione civile, e alle ultime comunali di Paternò candidato sindaco dell’Mpa”.
Come dire: attento Silvio, con Lombardo si vince, ma governare poi è tutta un’altra storia"
di Peter Gomez
ha collaborato Giuseppe Giustolisi
da “L’espresso”
(03 marzo 2008)
Etichette:
De Andrè,
Don Raffaè,
elezioni 2008,
leghisti,
Lombardo MPA,
Sicilia
mercoledì 5 marzo 2008
Reazione del Prof. Ortolani a Prodi
BRUCIARE I RIFIUTI AD ACERRA? PRODI DÀ I NUMERI (di Franco Ortolani*)
Ad Acerra possono essere bruciati i rifiuti imballati “fuori legge”:
Prodi fa i conti, e dà i numeri.
Prodi, dopo la recente concessione straordinaria del CIP6 per il
termodistruttore di Acerra (contributo-regalo pubblico per i
termovalorizzatori, alimentato dagli utenti con il pagamento delle
bollette ENEL, che è stato eliminato con l’ultima finanziaria), con
l’Ordinanza n. 3657 del 29-02-2008 colpisce ancora la Campania e fa altri
regali agli industriali.
Con tale provvedimento (pubblicato sulla G.U. n. 51), lo “scadente”
Presidente del Consiglio trincerandosi dietro la seguente frase “Per
accelerare le iniziative finalizzate al superamento dello stato
d’emergenza, in particolare,per consentire la messa in esercizio in tempi
rapidi dell’impianto di termodistruzione sito nel comune di Acerra, e’
autorizzato il trattamento e lo smaltimento di rifiuti contraddistinti
dai codici CER 191212, 190501 e 190503 presso detto impianto, assicurando
comunque il rispetto dei livelli delle emissioni inquinanti gia’ fissati
nel provvedimento di autorizzazione” ha irresponsabilmente arrecato un
ulteriore danno all’ambiente e alla salute dei cittadini campani per
sdoganare, di fatto, i vari milioni di balle di rifiuti disseminate nella
più fertile pianura del Mediterraneo dai suoi fedeli Commissari
Governativi per l’emergenza rifiuti in Campania.
Mentre fino al 29 febbraio 2008 i rifiuti imballati prodotti “fuori
legge” da impianti inadeguati, costruiti con soldi pubblici dalle aziende
del gruppo FIBE, non valevano un euro in quanto per le loro scadenti
proprietà non si sarebbero potuti bruciare nell’inceneritore di Acerra,
con la citata ordinanza si sono trasformati, sulla carta, in un
giacimento di combustibile. Complimenti a Prodi per la sua chiara
attività preelettorale; favori di tale peso devono per forza essere
ricambiati, in qualche modo! Dal momento che Prodi ha declassato a
termodistruttore l’impianto di Acerra, deve essere eliminato il
contributo CIP6 riservato solo a chi brucia spazzatura producendo anche
energia elettrica.
Tutti sanno che l’impianto di Acerra sarà completato tra la fine del 2008
e il 2009 e che una gravissima emergenza ambientale e sanitaria è
prevista già per la prossima stagione calda, cioè ben prima che
l’inceneritore possa essere eventualmente messo in funzione. Il titolo
dell’Ordinanza di Prodi è “Disposizioni urgenti per fronteggiare
l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione
Campania e per consentire il passaggio alla gestione ordinaria.” Vi è un
eccesso di potere nell’ordinare, come fatto assolutamente urgente,
un’attività industriale che solo fra un anno circa potrà essere attuata?
E’ evidente che l’ordinanza non diminuisce la gravità dell’emergenza
rifiuti per la prossima estate; se non va a vantaggio dei cittadini
campani, chi favorisce, allora? Le azioni urgenti e necessarie che
potrebbero dare una svolta positiva e chiudere definitivamente
l’emergenza rifiuti prima della prossima estate non mancano.
Si ricordi che entro la fine della primavera 2008 sarà esaurita l’unica
discarica attiva della Campania e sarebbe quanto mai necessario un
concreto impegno governativo per realizzare una nuova discarica regionale
modello, non inquinante, ad esempio su circa 10 ettari di una grande area
militare, in modo da non creare conflitti con le popolazioni. Vari
rappresentanti delle istituzioni devono dimostrare serietà e onestà
intellettuale senza fare credere ai cittadini che i problemi dei rifiuti
saranno risolti solo allorché l’impianto di Acerra entrerà in funzione.
Ma siamo poi sicuri che potrà funzionare dopo la sua ultimazione?
La commissione di Valutazione dell’Impatto Ambientale del Ministero
dell’Ambiente all’inizio del 2005 aveva evidenziato che il sito di Acerra
era stato scelto male in quanto già troppo inquinato e aveva prescritto
che: - poteva essere utilizzato unicamente CDR rispondente alle
caratteristiche indicate nel DM 05/02/98 (e non quello “fuori legge”
della nuova ordinanza Prodi); - dovevano essere favorite le azioni di
risanamento del suolo e delle acque; - doveva essere avviato
immediatamente il piano degli interventi necessari a garantire la
protezione della salute e dell’ambiente su tutto il territorio.
Naturalmente non è stato realizzato il disinquinamento ambientale; anzi,
una serie di azioni scellerate lo hanno incrementato, come ad esempio la
dispersione di percolato sul suolo e nel sottosuolo nelle piattaforme
antistanti l’impianto, come è stato più volte documentato dallo
scrivente.
La conferma che già attualmente l’ambiente nel quale si trova
l’inceneritore è inquinato oltre i livelli massimi consentiti dalle
vigenti leggi (per cui è improponibile l’accensione di un nuovo impianto)
viene fornita dai Decreti dello stesso Prodi, il n.4 del 23 giugno 2006 e
quello del 12 gennaio 2007(pubblicato nella Gazzetta Ufficiale italiana
n. 14 del gennaio 2007) aventi come oggetto “Proroga dello stato di
emergenza nel territorio del comune di Acerra, in provincia di Napoli,
per fronteggiare l’inquinamento ambientale da diossina”. In questo quadro
ambientale, caratterizzato da un inquinamento che già supera i valori di
legge, si cala la nuova ordinanza di Prodi. Si può dire che essa
rappresenti, contemporaneamente, un prezioso favore per gli industriali e
un colpo mortale per i cittadini e l’economia della Campania, un attacco
grave per la credibilità di quei rappresentanti delle istituzioni che
sono visti sempre meno come espressione dei cittadini e che si
qualificano sempre più come membri di varie associazioni che finora
hanno, in diverso modo, usato la Campania come una mucca da mungere
riuscendo a creare un “grave problema” (l’emergenza rifiuti) da un “non
problema” (la banale raccolta e il conseguente adeguato smaltimento dei
rifiuti).
Prodi si è irrimediabilmente “imballato”; prima che combini altri guai
dovrebbe essere mandato in un’isola oceanica dove il sole batte forte; e
se dimentica la crema abbronzante e l’ombrellone, non si preoccupi! Tanto
ci penserebbero i suoi amici, quelli a cui ha fatto tanti favori, come
quelli che hanno costruito gli impianti CDR della Campania che producono
quei rifiuti imballati “fuori legge” che ora Prodi ha trasformato in
prezioso combustibile per il termodistruttore di Acerra. Ancora una volta
a scapito dei cittadini campani.
Prof. Franco Ortolani
*Ordinario di Geologia, Università di Napoli Federico II
4 Marzo 2008
Etichette:
campania rifiuti,
disastro ambientale,
ecoballe fuori norma,
Prodi,
Prof. Ortolani
martedì 4 marzo 2008
Usque tandem Prodi abuteris patientia nostra ?
In allegato la notizia di agenzia sulle difformità delle ecoballe sanate per legge da Prodi. Ancora una pugnalata alla salute della Campania.
(ANSA) - ROMA, 3 MAR - Le ecoballe di rifiuti prodotti dai Cdr campani, che eco non sono e che non rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa, potranno essere bruciate nel termovalorizzatore di Acerra. E' quanto stabilito in un'ordinanza firmata dal presidente del Consiglio Romano Prodi, datata 20 febbraio e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di venerdi'. In pratica, dunque, le ecoballe stoccate nella regione, prodotte con materiali di qualita' diversa da quella prevista dalle norme, potranno finire nel nuovo termovalorizzatore dove, invece, avrebbero dovuto essere bruciate ecoballe con determinate caratteristiche legate al potere calorifero. ''Per accelerare le iniziative finalizzate al superamento dello stato di emergenza - si legge all'articolo 4 dell'ordinanza - in particolare per consentire la messa in esercizio in tempi rapidi dell'impianto di termodistruzione di Acerra, e' autorizzato il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti contraddistinti dai codici Cer 191212, 190501 e 190503 (rispettivamente le ecoballe campane, la frazione organica non stabilizzata, ossia l'ex fos, e il compost fuori specifica, ndr) presso detto impianto, assicurando comunque il rispetto dei livelli delle emissioni inquinanti gia' fissati nel provvedimento di autorizzazione''.(ANSA)
(ANSA) - ROMA, 3 MAR - Le ecoballe di rifiuti prodotti dai Cdr campani, che eco non sono e che non rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa, potranno essere bruciate nel termovalorizzatore di Acerra. E' quanto stabilito in un'ordinanza firmata dal presidente del Consiglio Romano Prodi, datata 20 febbraio e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di venerdi'. In pratica, dunque, le ecoballe stoccate nella regione, prodotte con materiali di qualita' diversa da quella prevista dalle norme, potranno finire nel nuovo termovalorizzatore dove, invece, avrebbero dovuto essere bruciate ecoballe con determinate caratteristiche legate al potere calorifero. ''Per accelerare le iniziative finalizzate al superamento dello stato di emergenza - si legge all'articolo 4 dell'ordinanza - in particolare per consentire la messa in esercizio in tempi rapidi dell'impianto di termodistruzione di Acerra, e' autorizzato il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti contraddistinti dai codici Cer 191212, 190501 e 190503 (rispettivamente le ecoballe campane, la frazione organica non stabilizzata, ossia l'ex fos, e il compost fuori specifica, ndr) presso detto impianto, assicurando comunque il rispetto dei livelli delle emissioni inquinanti gia' fissati nel provvedimento di autorizzazione''.(ANSA)
Etichette:
ecoballe fuori norma,
inceneritore Acerra,
Prodi
sabato 1 marzo 2008
Giù le mani dal nostro Sud!
Diramiamo volentieri l'appello di una formazione schiettamente meridionale contro le strumentalizzazioni dell' ultima ora, ribadendo che un partito del Sud (DOCG) deve avere i seguenti requisiti imprescindibili: antileghismo, testa e piedi radicati a Sud
I Neoborbonici contro Lombardo e il “nuovo” Movimento per il Sud.
I Neoborbonici contro Lombardo e il “nuovo” Movimento per il Sud.
Il Movimento Neoborbonico, impegnato da 15 anni nella difesa dei
territori e delle popolazioni dell’antico Regno delle Due Sicilie, invita
tutti i meridionali a valutare con attenzione le proposte elettorali che
arriveranno anche nei prossimi giorni.
Da qualche giorno si profila la possibilità della nascita di un Movimento
legato al Movimento per l’Autonomia dell’on. Raffaele Lombardo e che, a
sostegno della coalizione del presidente Berlusconi, possa rappresentare
l’intero Sud.
Anche considerando i nomi dei possibili dirigenti locali (tutt’altro che
giovani e tutt’altro che nuovi), non si può non restare scettici di
fronte all’ennesimo tentativo di raccogliere adesioni elettorali senza un
reale radicamento sui nostri territori e senza alcun riferimento ad
un’identità culturale profonda e antica che per secoli ha unito le
popolazioni al di sotto del Garigliano, le stesse popolazioni che da
troppi anni nessuno rappresenta a livello non solo politico in maniera
dignitosa e adeguata.
Ufficio stampa Movimento Neoborbonico
Etichette:
Berlusconi,
Due Sicilie,
leganord,
Lombardo MPA,
neoborbonici
Iscriviti a:
Post (Atom)